Casa di foglie

Casa di foglie
Mark Z. Danielewski

66thand2nd, pubblicato nel 7 novembre 2019
72e Pagine

"Casa di foglie di Mark Z. Danielewski fa la sua prima apparizione il 7 marzo 2000 negli Stati Uniti, diventando immediatamente un caso editoriale. La motivazione di questo successo risulta evidente a una prima sfogliata rapida, perché Casa di foglie non è un libro tradizionale. Fa parte di quella categoria di libri che rientrano nella letteratura ergodica, e questo è forse il suo libro di rappresentanza. “Nella letteratura ergodica sforzi non superficiali sono richiesti per permettere al lettore di ‘attraversare’ il testo”.
Casa di foglie è stato per anni irreperibile, la ristampa era ferma e chi possedeva una copia se la teneva stretta, oppure la rivendeva a cifre illogiche (anche 250-300 euro per copia), fino a quando il 7 novembre 2019 la casa editrice 66thand2nd , con non pochi sforzi, ha ridato vita a questa storia.

⠀ Attorno a questo libro girano moltissime leggende, dicerie, ed è un libro chiamato anche "maledetto". È certamente un'opera che ha la capacità di attrarre a sé anche solo con una frase posta nella prima pagina: "Questo non è per te", che insinua nel lettore un meccanismo calamita, per cui ci si sente fortemente richiamati a scoprirne il motivo.

Andiamo brevemente a scoprirne la trama, difficile da sviscerare poiché procede su due binari paralleli ma in qualche modo concatenati.
Il romanzo si apre con una narrazione in prima persona da parte di Johnny Truant, un ragazzo che lavora in un negozio di tatuaggi. Truant è in cerca di un nuovo appartamento e il suo amico Lude gli comunica che nel suo condominio se n'è appena liberato uno. Una casa che apparteneva al vecchio Zampanò, un anziano cieco venuto a mancare da poco.
Nell'appartamento di Zampanò, Truant scopre un ammasso di carte sconnesse, scollegate, davvero strane, e decide così di rilegarle scrivendone un manoscritto.
Il manoscritto di Zampanò racconta le indagini della famiglia Navidson nella nuova casa di Ash Tree Lane, caratterizzata da inspiegabili fenomeni fisici.

Da questo momento parte quindi la storia della famiglia Navidsin, una storia scritta in maniera labirintica per dare l'idea della casa che non ha confini fisici, e che va oltre ogni logica.
Nella casa dei Navidson si scopre una discrepanza in un muro, che sembra non avere fine. Si scopre inoltre, che la casa ha una natura mutevole, si muove tutto in continuazione, e la vita lì dentro è davvero impensabile, alcuni ritengono inoltre che i mutamenti della casa riflettano la psicologia di coloro che vi entrano.

Nel raccontare l'interno alterato della casa dei Navison, il vecchio Zampanò riempie pagine di riferimenti a storici, psicologi, studiosi di ogni tipo che si cimentano a spiegare l'inspiegabile.
E quanto più ci viene spiegato il funzionamento della casa, tanto più Truant - nel mettere insieme i pezzi all'interno del manoscritto - inizia a subire modifiche psicologiche. Paura, spavento, ansia e comportamenti strani s'impossessano di lui.

Le due storie proseguono separatamente insieme grazie a un'impaginazione che lo ha permesso. La struttura del romanzo a primo impatto risulta confusionaria, questo a causa proprio dell'impaginazione diversa, ma in grado di sostenere con chiarezza le due storie mantenendole distinte. Alcune parti le ho trovate superflue ai fini delle storie, ma Truant è stato così fedele a tutti i documenti trovati a casa del vecchio Zampanò da riportarli tutti, anche quelli meno interessanti o pesanti.

Il lavoro editoriale svolto dalla casa editrice è davvero perfetto, a partire dalla traduzione per arrivare alla sistemazione delle storie, alla cura per i dettagli (la parola "casa" scritta sempre con il colore blu), alla struttura delle pagine che risultano un vero e proprio lavoro di composizione e assemblaggio.

Il lavoro però è richiesto anche a noi lettori, che nel bel mezzo della lettura ci ritroveremo a capovolgere il libro, a metterlo obliquo, di lato, mentre siamo immersi a leggere note su note, articoli su articoli che intervallano le storie. Insomma, Casa di foglie non è un libro da leggere con la mente occupata, ma ci vuole concentrazione, predisposizione e a volte tanta pazienza. Casa di foglie infatti, non è una lettura, ma un'esperienza in cui tutti gli sforzi verranno ripagati alla fine, dove improvvisamente si esce dalla casa e ci si sente davvero soddisfatti!

Casa di foglie
Mark Z. Danielewski

66thand2nd, pubblicato nel 7 novembre 2019
72e Pagine

"Casa di foglie di Mark Z. Danielewski fa la sua prima apparizione il 7 marzo 2000 negli Stati Uniti, diventando immediatamente un caso editoriale. La motivazione di questo successo risulta evidente a una prima sfogliata rapida, perché Casa di foglie non è un libro tradizionale. Fa parte di quella categoria di libri che rientrano nella letteratura ergodica, e questo è forse il suo libro di rappresentanza. “Nella letteratura ergodica sforzi non superficiali sono richiesti per permettere al lettore di ‘attraversare’ il testo”.
Casa di foglie è stato per anni irreperibile, la ristampa era ferma e chi possedeva una copia se la teneva stretta, oppure la rivendeva a cifre illogiche (anche 250-300 euro per copia), fino a quando il 7 novembre 2019 la casa editrice 66thand2nd , con non pochi sforzi, ha ridato vita a questa storia.

⠀ Attorno a questo libro girano moltissime leggende, dicerie, ed è un libro chiamato anche "maledetto". È certamente un'opera che ha la capacità di attrarre a sé anche solo con una frase posta nella prima pagina: "Questo non è per te", che insinua nel lettore un meccanismo calamita, per cui ci si sente fortemente richiamati a scoprirne il motivo.

Andiamo brevemente a scoprirne la trama, difficile da sviscerare poiché procede su due binari paralleli ma in qualche modo concatenati.
Il romanzo si apre con una narrazione in prima persona da parte di Johnny Truant, un ragazzo che lavora in un negozio di tatuaggi. Truant è in cerca di un nuovo appartamento e il suo amico Lude gli comunica che nel suo condominio se n'è appena liberato uno. Una casa che apparteneva al vecchio Zampanò, un anziano cieco venuto a mancare da poco.
Nell'appartamento di Zampanò, Truant scopre un ammasso di carte sconnesse, scollegate, davvero strane, e decide così di rilegarle scrivendone un manoscritto.
Il manoscritto di Zampanò racconta le indagini della famiglia Navidson nella nuova casa di Ash Tree Lane, caratterizzata da inspiegabili fenomeni fisici.

Da questo momento parte quindi la storia della famiglia Navidsin, una storia scritta in maniera labirintica per dare l'idea della casa che non ha confini fisici, e che va oltre ogni logica.
Nella casa dei Navidson si scopre una discrepanza in un muro, che sembra non avere fine. Si scopre inoltre, che la casa ha una natura mutevole, si muove tutto in continuazione, e la vita lì dentro è davvero impensabile, alcuni ritengono inoltre che i mutamenti della casa riflettano la psicologia di coloro che vi entrano.

Nel raccontare l'interno alterato della casa dei Navison, il vecchio Zampanò riempie pagine di riferimenti a storici, psicologi, studiosi di ogni tipo che si cimentano a spiegare l'inspiegabile.
E quanto più ci viene spiegato il funzionamento della casa, tanto più Truant - nel mettere insieme i pezzi all'interno del manoscritto - inizia a subire modifiche psicologiche. Paura, spavento, ansia e comportamenti strani s'impossessano di lui.

Le due storie proseguono separatamente insieme grazie a un'impaginazione che lo ha permesso. La struttura del romanzo a primo impatto risulta confusionaria, questo a causa proprio dell'impaginazione diversa, ma in grado di sostenere con chiarezza le due storie mantenendole distinte. Alcune parti le ho trovate superflue ai fini delle storie, ma Truant è stato così fedele a tutti i documenti trovati a casa del vecchio Zampanò da riportarli tutti, anche quelli meno interessanti o pesanti.

Il lavoro editoriale svolto dalla casa editrice è davvero perfetto, a partire dalla traduzione per arrivare alla sistemazione delle storie, alla cura per i dettagli (la parola "casa" scritta sempre con il colore blu), alla struttura delle pagine che risultano un vero e proprio lavoro di composizione e assemblaggio.

Il lavoro però è richiesto anche a noi lettori, che nel bel mezzo della lettura ci ritroveremo a capovolgere il libro, a metterlo obliquo, di lato, mentre siamo immersi a leggere note su note, articoli su articoli che intervallano le storie. Insomma, Casa di foglie non è un libro da leggere con la mente occupata, ma ci vuole concentrazione, predisposizione e a volte tanta pazienza. Casa di foglie infatti, non è una lettura, ma un'esperienza in cui tutti gli sforzi verranno ripagati alla fine, dove improvvisamente si esce dalla casa e ci si sente davvero soddisfatti!
Recensioni simili